Intervento di Setto Turbinoplastica
Nell’adulto il setto nasale (lamella cartilaginea anteriormente e ossea posteriormente), che suddivide l’interno del naso in due fosse, non è mai perfettamente rettilineo e mediano, ma presenta sovente ispessimenti e descrive curve ed angolature. Quando una deviazione del setto nasale determina un’ostruzione respiratoria uni o bilaterale, il flusso d’aria risulterà alterato, concentrato in una piccola area della mucosa, con conseguente evaporazione del muco nasale e formazione di croste. L’azione protettiva del muco nasale verrà a mancare in alcune aree, con conseguente maggiore suscettibilità alle infezioni. Le deviazioni del setto nasale, le allergie nasali, le infezioni ripetute, l’inalazione abituale di alcune sostanze negli ambienti di lavoro, il fumo e l’utilizzo reiterato di alcune gocce e spray nasali (vasocostrittori) rappresentano le principali cause di ipertrofia dei turbinati, cioè un aumento di volume ed un mal funzionamento dei turbinati, lamelle ossee rivestite da mucosa, che svolgono le funzioni di riscaldamento, depurazione e umidificazione dell’aria inspirata. In mancanza di una corretta funzione del naso, per una delle due condizioni o ambedue (deviazione del setto e/o ipertrofia dei turbinati), si è costretti ad una respirazione orale, per cui l’aria inspirata risulta essere piena di particelle in sospensione, fredda e secca. Tutto ciò crea un processo di “irritazione” continua del sistema respiratorio che può predisporre il paziente ad una serie di malattie e disfunzioni (faringiti, laringiti, tracheiti, bronchiti), roncopatia (russamento) e/o sindrome delle apnee del sonno, malattie dell’orecchio: tubariti (salpingiti), otite secretiva (glue ear, mucotimpano), otite atelectasica.
Intervento di Settoplastica
L’intervento si esegue in anestesia generale, dura circa 40-60 minuti, sono necessari due giorni di ricovero durante i quali vengono eseguiti gli esami preoperatori e la profilassi antibiotica. La tecnica prevede un‘incisione della mucosa del setto nasale di 2 cm circa attraverso la quale si procede allo scollamento delle mucose e del pericondrio del setto dall’anima cartilaginea e ossea dello stesso. Si isolano in questo modo le parti deviate che vengono asportate e/o modellate. I punti di sutura utilizzati sono in materiale riassorbibile e non necessitano quindi rimozione.
L’intervento di turbinoplastica non si prefigge di curare le cause responsabili dell’ipertrofia dei turbinati come le allergie, o le altre su citate, che devono comunque essere trattate anche dopo l’atto chirurgico.
L’intervento ha come finalità la riduzione del volume dei turbinati. Si può effettuare tramite tecnica elettrocoagulativa bipolare (bruciatura del tessuto sottomucoso) o tecnica riduttiva (asportazione di parte della mucosa), la scelta della tecnica più opportuna al caso, spesso avviene in sede operatoria.
Nella stragrande maggioranza dei casi i pazienti non lamentano dolore nel periodo post-operatorio.
Alla fine di ogni intervento di settoplastica e/o Turbinoplastica le fosse nasali vengono riempite di un materiale gelatinoso e riassorbibile che non necessita di successiva rimozione. Dopo 4 giorni dall’intervento si possono nebulizzare nel naso soluzioni acquose al fine di sciogliere gradualmente le gelatine. Questo metodo evita il disagio dello stamponamento nasale.
Periodo post-operatorio
- Si può iniziare a bere un po’ d’acqua dopo circa 4 ore dopo l’intervento.
- Si può fare un pasto leggero dopo circa 5 ore dall’intervento.
- Un gocciolamento nasale nelle 24-48 ore post-operatorie, anche sanguinolento, è normale.
- Nelle 24-48 ore successive all’intervento è possibile un eccesso di lacrimazione uni o bilaterale.
- Dopo l’intervento per i primi 4 giorni è meglio evitare di soffiare il naso.
Alla dimissione verrà fornito, previa delucidazione verbale, un opuscolo informativo con le istruzioni post-operatorie.